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Complesso abbaziale di San Michele sul Leme

Nell’abbazia benedettina di San Michele sul Leme, fondata all’inizio del XI secolo, soggiornò per un certo periodo anche S. Romualdo, fondatore dell’Ordine dei Camaldolesi.

Complesso abbaziale di San Michele sul Leme

Sv Mihovil (1)

Essa fu la prima abbazia dell’ordine camaldolese e fu amministrata, assieme ai possedimenti, dai Benedettini fino al XVIII secolo. Dal XV secolo i monaci godettero di un’ampia autonomia, poiché il feudo era considerato un territorio feudale monacale immunitario. Tale status venne riconosciuto anche dai Veneziani che governavano l’area circostante. Dal XVIII secolo l’edificio abbaziale e il feudo divennero proprietà dei Conti Coletti, mentre nel 1847 l’intero feudo divenne proprietà statale (austriaca). All’epoca del governo austriaco ospitò una stazione di polizia. Si sono conservate due chiese con pregevoli affreschi, il chiostro, la cisterna e parti di edifici facenti parte del complesso abbaziale.

Le rovine del complesso abbaziale di S. Michele sul Leme, situato nell’abitato che prende il nome dall’omonimo Kloštar (chiostro), rappresentano uno dei complessi ambientali e edilizi più interessanti dell’Istria. A questo complesso appartiene anche il territorio circostante, che un tempo faceva parte delle proprietà dell’abbazia ed il noto complesso forestale di Kontija. I siti delle antiche abbazie benedettine erano scelti con estrema accuratezza in ogni parte del mondo cristiano e rappresentano, senza eccezioni, delle aree uniche dal punto di vista ambientale, geografico, microclimatico e paesaggistico. Rientra in questo quadro anche San Michele sul Leme, che è situato in una posizione strategica sull’altipiano carsico. Il complesso ospita due chiese antiche dai pregevoli affreschi, un’abbazia diroccata con un chiostro e una cisterna, una torre di guardia, un podere, una cava e un’area forestale. Ad un centinaio di metri si trova l’odierno insediamento di Kloštar.

St. Romuald

S. Romualdo, fondatore dell’Ordine dei Camaldolesi.

Le abbazie benedettine ebbero un’importanza fondamentale nella costruzione della civiltà occidentale e in questo contesto più ampio e di significato universale va inserito anche San Michele sul Leme. I benedettini sono l’ordine più antico dell’Occidente, le loro abbazie furono i primi centri ed il punto di partenza nel processo di alfabetizzazione e di conversione al cristianesimo, nonché il cardine per la diffusione della lingua latina e la trasmissione del diritto romano, da loro coltivato, al diritto canonico. Le abbazie benedettine furono antesignane dei tempi medievali e, proprio come San Michele sul Leme, sono state importanti centri economici con vasti possedimenti, coloni e servi della gleba. Le abbazie benedettine hanno un valore incommensurabile per la storia economica del medioevo, non solo come luogo dove i coloni e i servi della gleba trovavano, attraverso il lavoro, i mezzi di sussistenza, ma anche come centro di innovazioni tecniche e tecnologiche in agricoltura, quali la concimazione, la lotta alle malattie, gli impianti di vigneti, la produzione del vino, le prime cantine, l’enologia e altro.

L'abbazia fu amministrata, assieme ai possedimenti, dai Benedettini fino al XVIII secolo.

Sacral (2)

Il complesso abbaziale è situato sull’antico cimitero croato, che andò distrutto in seguito alla sua costruzione. Il titolare dell’abbazia – San Michele Arcangelo – è il simbolo della vittoria del cristianesimo sul paganesimo e testimonia l’attività missionaria dei benedettini tra la popolazione slava. Le fondamenta del muro occidentale della chiesa di San Michele sono collegate a quelle del muro dell’Abbazia, che ne rappresenta il prolungamento. Su questo muro e sui muri adiacenti, vi sono tracce di ricostruzione: si tratta dei resti dell’edificio dell’abbazia costruito contemporaneamente alla chiesa (alla fine della prima metà dell’XI secolo).

Il titolare dell’abbazia – San Michele Arcangelo – è il simbolo della vittoria del cristianesimo sul paganesimo e testimonia l’attività missionaria dei benedettini tra la popolazione slava.

Sv Mihovil (16)

Nel corso del XIII secolo fu eretta l’ala meridionale dell’edificio abbaziale, che si innalza fino al chiostro su arcate di dimensioni adeguate. I pilastri su cui poggiano le arcate hanno capitelli quadrati. Il passaggio sotto un arco semicircolare, così come la frattura della parete sulle arcate del lato est, indicano che davanti alla chiesa c’era un’ala del chiostro con alcune arcate ed un solo portico coperto. Sul lato ovest ‘’era un’altra ala dell’abbazia con un chiostro ad arcate, ma fu distrutta con la costruzione di un castello neoclassico. Due archi di queste arcate sono murati come archi di cintura della volta della chiesa paleocristiana di Santa Maria. Due frammenti della balaustra, provenienti dall’arredo della chiesa di San Michele, inseriti tra il pilastro e l’arco di cintura nella vecchia chiesa di Santa Maria, dimostrano che il summenzionato arco di cintura delle arcate del chiostro proviene dalla la chiesa di San Michele, che dopo l’abbandono rimase senza arredi. Nella parte centrale del chiostro si trova la vera, ben profilata, della vecchia cisterna di stile romanico, sulla quale è scolpito in modo stilizzato lo stemma camaldolese, in cui due colombe stanno bevendo da un calice. Durante il XVI secolo nel chiostro si ergeva un campanile, che successivamente fu distrutto e oggi non esiste più.